Il silenzio pericoloso
Quando in un team le persone hanno paura di dire cosa pensano, di esprimere un parere o di segnalare qualcosa che non sta funzionando come dovrebbe, siamo in presenza di una cultura aziendale basata sulla paura.
La paura blocca e in un contesto aziendale non consente ai team member di parlare liberamente, ma soprattutto di segnalare eventuali problemi. Piccole cose che se prese in tempo potrebbero evitare grandi problemi, ma che se lasciate in sospeso, sperando che si autoeliminino, diventano dei giganteschi problemi e fanno arrivare a fallimenti di ampia scala che si sarebbero potuti evitare o per lo meno mitigare.
Non è che le persone siano incapaci di esprimersi, è piuttosto che percepiscono l’ambiente in cui si trovano come un posto ostile, poco sicuro per poter esporre dubbi, preoccupazioni, domande. Il silenzio diventa arma di difesa e sopravvivenza.
Per un leader è il campanello di allarme.
Cosa fare allora?
Iniziare da qualche domanda, per tutto il team può essere un primo passo importante. Come leader valuta la situazione e decidi se porre queste domande attraverso un modulo anonimo o se farlo durante gli incontri abituali con il tuo leadership team.
Cosa stiamo facendo che funziona?
Cosa dobbiamo smettere di fare?
Quali nuove attività possiamo implementare?
Quando, in virtù di leader, mostro e metto in pratica ascolto, interesse, disponibilità, umiltà creo la possibilità che le persone siano schiette e trasparenti. È questo il momento dove nasce l’innovazione, la creatività, le idee, la condivisione, l’impegno, la responsabilità per i risultati.
Metti in pratica, sperimenta, rifletti e aggiusta il tiro per migliorare sempre di più.
Foto di Anna Shvets da Pexels
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